Il Parco delle Alpi Apuane
Parco delle Alpi Apuane (www.parks.it)
Istituito nel 1985, il Parco Regionale delle Alpi Apuane, occupa una superficie di circa 400 km quadrati, con una catena montuosa che si snoda per circa 60 km, interessando la costa del mar Tirreno nelle aree della Versilia, della Lunigiana e della Garfagnana.
Le Apuane, conosciute in tutto il mondo per la bellezza dei propri marmi e di altre pietre decorative e da costruzione (cipollino, brecce, pietra del Cardoso) rappresentano una delle aree montuose più tipica ed originale della penisola italiana, per la ricchezza degli ambienti e dei paesaggi che custodiscono.
L’eccezionale varietà della flora e la presenza di molte rarità botaniche, così come una fauna endemica, sono caratteristiche di questo territorio.
L'antica presenza dell'uomo e delle sue attività ha lasciato qui tracce di notevole spessore e ha disseminato il territorio di importanti testimonianze storiche e culturali.
L'imponenza del massiccio montuoso, con le sue valli profonde e i versanti molto inclinati rende il paesaggio delle Apuane di grande suggestione. Nel tratto di pochi chilometri, a partire dalla breve pianura costiera versiliese, le Apuane s'innalzano fino a sfiorare i duemila metri di altitudine con il Monte Pisanino (1947 m).
I profondi abissi, le grandi cavità del sottosuolo carsico e la diversa natura delle rocce determinano la presenza di ambienti vari e contrastanti.
Notevoli sono in questa catena montuosa gli aspetti di rilevanza geomorfologica. Non mancano esempi, ben conservati, di morene, massi erratici, valli e circhi dell'ultima glaciazione würmiana.
Sono anche presenti forme carsiche di superficie, come campi carreggiati, doline (Carcaraia, Monte Altissimo, Monte Sagro, ecc.) ed altri fenomeni di dissoluzione epigea (altopiano della Vetricia; arco del Monte Forato, ecc.).
Nel sottosuolo poi, si incontrano alcune delle massime espressioni del fenomeno carsico. Troviamo qui infatti i profondi abissi e le grandi cavità apuane, che sono il risultato di un labirinto impressionante di gallerie e pozzi: l'Antro del Corchia - ad esempio - con oltre 70 km di sviluppo di condotti sotterranei e 1210 metri di dislivello, è il maggiore sistema carsico d'Italia e uno dei più grandi al mondo.
La Flora nel Parco delle Alpi Apuane
L'eccezionale varietà della flora spontanea è una delle caratteristiche più sorprendenti delle Apuane.
Qui si possono incontrare, nel giro di un'ora e sullo stesso sentiero, una moltitudine di piante appartenenti ad ambienti naturali molto differenti tra loro: dagli arbusti della macchia mediterranea ai boschi di quercia e carpino nero, dalla faggeta alla prateria d'alta quota, dai secolari castagni da frutto al variegato susseguirsi delle fioriture che fanno la loro comparsa già nel mese di febbraio e si protraggono fino ad autunno inoltrato.
Se in quota sono protagonisti i ciuffi del paleo, una graminacea estremamente resistente alle intemperie, altrove troviamo le fresche presenze di numerose specie di felci, tappeti di ciclamini e profumati roseti. Praterie di narcisi, orchidee e asfodeli, gigli di San Giovanni, campanule, peonie e sassifraghe, arricchiscono ulteriormente tanta diversità biologica.
Tutto ciò è possibile grazie alla presenza di particolari microclimi legati all'esposizione dei versanti e ai repentini cambiamenti di quota.
Influenzate dalla diversa natura delle rocce, dalla piovosità e dall’isolamento geografico, un certo numero di piante ha inoltre trovato su queste montagne le condizioni ideali per diversificarsi dalle specie originarie tanto da costituire delle specie del tutto nuove, uniche al mondo, come nel caso della Centaurea montis-borlaeche che vive sulle pendici del Monte Borla nella parte più settentrionale della catena.
Globularia incanescens, Cerastium apuanum, Buphthalmum salicifolium subsp. flexile, Santolina leucantha, sono solo alcuni dei nomi di queste emergenze floristiche che il visitatore estivo delle Apuane potrà ammirare nella loro esplosione di colori.
La Fauna nel Parco delle Alpi Apuane
Nel corso degli ultimi anni, grazie alla tutela offerta dall'area protetta, la fauna selvatica delle Apuane è sensibilmente aumentata nel numero e nella quantità delle specie presenti.
Un segno tangibile di questa nuova fase è dato dal ritorno dell'aquila reale che ora vi nidifica stabilmente. Tra i rapaci diurni sono inoltre presenti il falco pellegrino, il gheppio e la poiana mentre tra i notturni le specie più diffuse sono il gufo, il barbagianni, la civetta e l'allocco.
Tra i predatori opportunisti è presente il maestoso corvo imperiale e tra gli abitanti delle quote più elevate spiccano sia il gracchio alpino che il ben più raro gracchio corallino, dal caratteristico becco rosso, divenuto simbolo del Parco.
Il Parco ospita anche specie interessanti come il sordone, il codirosso spazzacamino e la pernice rossa e altre ancora, come il torcicollo, il cuculo, il picchio muraiolo o la rondine montana, che sono legate alle migrazioni stagionali. Assai numerosi sono i fringillidi e le cincie, mentre il picchio verde e quello rosso maggiore risultano ben distribuiti nei boschi più maturi.
I mammiferi sono oggi rappresentati da alcune specie di pipistrelli e da roditori come il ghiro, lo scoiattolo e il moscardino, dalla lepre, dal capriolo e dal cinghiale, mentre tra i predatori, oltre alla volpe, si contano la faina, la donnola, la puzzola, la martora e il più accomodante tasso che si accontenta anche di vegetali.
Il robusto e agile muflone è invece una specie introdotta che tuttavia si è adattata a meraviglia all'ambiente apuano, tanto da essere osservato piuttosto comunemente.
Tra le rarità va segnalata l'Arvicola delle nevi, un piccolo roditore giunto in questi luoghi durante gli ultimi eventi glaciali.
Nei torrenti non mancano le trote, e tra gli anfibi, oltre alla salamandra pezzata, sono particolarmente degni di nota sia il tritone alpestre apuano che la salamandrina dagli occhiali.
Altre rarità sono rappresentate dal geotritone e da un insetto, la Nebria apuana, distribuito in una ristretta area geografica.
La presenza umana nelle Apuane
Le tracce più antiche di insediamento umano sul territorio delle Alpi Apuane risalgono alla preistoria: esigui gruppi nomadi furono i primi abitanti di cui si conserva testimonianza, grazie al ritrovamento di alcuni oggetti in pietra.
La presenza umana sulle Apuane divenne però più significativa, a partire dall'Età del ferro, quando sopraggiunsero le prime tribù che si insediarono stabilmente sul territorio. Si trattava di individui appartenenti ad una popolazione dal temperamento tenace che proveniva da occidente e che si insediò in posizione strategica in più zone delle montagne.
I Liguri-Apuani vissero in equilibrio con gli Etruschi della piana di Lucca ma successivamente, intorno alla fine del III° secolo a.C., a causa dell'ostilità che contrapponeva Roma ai Galli della Padania, il buon rapporto di vicinanza si trasformò in un conflitto aperto che si trascinò per anni. La contesa si concluse con l'intervento diretto dei Romani, ai quali i Liguri-Apuani si opposero strenuamente prima di essere sconfitti.
Dopo il Medio Evo, queste terre seguirono le alterne vicende legate alla storia politica e sociale della Toscana, restando parzialmente contese con il ducato degli Estensi.
Le Apuane tornarono poi alle cronache nel corso della seconda guerra mondiale durante la resistenza partigiana all'occupazione nazista, quando divennero luogo di drammatici combattimenti e di orribili vendette degli invasori.