Guida turistica di Massa Carrara
Le due città di Massa e di Carrara, note per l'attività di estrazione del marmo, costituiscono un'unica provincia esistente dal dicembre del 1859, quella di Massa Carrara, di cui Massa è il capoluogo.
Varie vicende nel corso della storia hanno interessato entrambe le città che, data la loro vicinanza, si trovano a far parte di un unico territorio.
Le sorti di Massa e di Carrara sono state accomunate dal XV secolo, con la signoria dei Malaspina
Storia di Massa Carrara
ll primo nucleo fortificato di Massa fu costruito nel XI secolo sotto il feudo degli Obertenghi. Nel 963 l'imperatore Ottone concesse ai vescovi di Luni il territorio di Carrara, che nel corso del '300 passò dai pisani ai lucchesi (1322), dagli Spinola di Genova (1329) ai Rossi di Parma, dagli Scaligeri ai Visconti (1343). Nel 1404 in mano dei Guinigi di Lucca, quindi dei marchesi di Fosdinovo e infine dei Malaspina. Con la signoria dei Malaspina (1442-1533) le sorti delle due città si unirono.
Nel 1473, il marchese di Massa Iacopo Malaspina acquistò dal conte Antoniotto Filoremo di Genova la Signoria di Carrara, con i borghi di Carrara, Moneta e di Avenza. Il titolo nobiliare dei Malaspina divenne quindi quello di Marchesi di Massa e Signori di Carrara.
La sede dei Malaspina, che in origine si trovava nella città di Carrara, si trasferì nella città di Massa a causa dei frequenti scontri con gli invasori francesi che si verificavano spesso in città.
Nel 1520, il matrimonio tra Ricciarda Malaspina, nipote di Iacopo e ultima erede diretta del casato, e Lorenzo Cybo, membro di un'influente famiglia di principi genovesi imparentata con i Medici, diede origine alla nuova casata dei Cybo Malaspina. Il figlio Alberico I ottenne il governo del territorio di Massa e Carrara nel 1554.
Nel 1664 il territorio di Massa divenne un Ducato, e quello di Carrara un Principato. I Cybo-Malaspina ottennero così il titolo di Duchi di Massa e Principi di Carrara. Le due città passarono nel 1741 sotto il dominio degli Estensi.
Durante il periodo di dominazione Napoleonica il Ducato di Massa e Carrara conobbe una rapida successione di differenti ordinamenti amministrativi fino ad essere assegnata nel 1806 al Principato di Lucca e Piombino.
Con la caduta del regime, il Congresso di Vienna assegnò nuovamente agli Este tutti i territori di cui erano stati privati.
Nel 1829 il Ducato di Massa e Carrara fu annesso al Ducato di Modena e Reggio e nel 1859, con la deposizione di Francesco V d'Este, il Ducato di Modena e Reggio (comprendente anche i territori di Massa e Carrara) venne definitivamente annesso al Regno di Sardegna, con la costituzione della provincia di Massa-Carrara nel dicembre 1859.
Il Territorio di Massa Carrara
Il territorio di Massa-Carrara è costituito per la maggior parte da zone montuose e collinari. E' suddiviso in due zone ben distinte a seconda della loro natura geografica: la Lunigiana, che è la regione montuosa delimitata dall'Appennino e dalle Alpi Apuane; e la Riviera Apuana, che è la regione costiera affacciata sul mar Ligure.
La provincia di Massa-Carrara si estende entro un'area confinante a nord con l'Emilia-Romagna, a sud-est con la Provincia di Lucca e a ovest con il Mar Ligure. Consta di 203.734 abitanti dislocati in 17 comuni.
L'economia di Massa e di Carrara è basata principalmente sull'industria e il commercio del marmo. Il turismo, costituisce uno dei punti di forza dell'economia di entrambe le città, in particolare quello artistico e balneare.
Massa
Foto: www.provincia.ms.it
La città di Massa, adagiata sulle pendici delle Alpi Apuane, ha il suo nucleo più antico intorno alla Rocca creata dagli Obertenghi nell'XI secolo. La parte pianeggiante della città, fondata da Alberico I Cybo Malaspina nel Cinquecento, era la sede della capitale del principato.
Di notevole interesse sono i monumenti presenti in questa città: in Piazza degli Aranci si trova lo splendido Palazzo Cybo Malaspina, arricchito dal bel cortile seicentesco a due ordini di logge; in Piazza Duomo, la chiesa dedicata ai Santi Francesco e Pietro, con la caratteristica facciata costruita in marmo di Carrara.
Sulla strada che conduce alla Rocca si incontra la chiesa di San Rocco e il Castello Malaspina fortificazione trecentesca da cui si ammira una delle più belle viste sulla città.
Da visitare è il Museo Etnologico delle Apuane, che raccoglie importanti reperti e testimonianze storiche legate alla tradizionale attività dell'estrazione del marmo.
Carrara
"……dai monti al mare tra laboratori artistici e caratteristiche botteghe storiche"
Situata in una posizione invidiabile, ai piedi delle Alpi Apuane e affacciata sul Mar Tirreno, limitrofa alla splendida riviera ligure di levante da un lato, e alla Versilia e alla Lunigiana dall’altro, Carrara offre al visitatore lo spettacolare scenario delle cave di marmo bianco delle sue Alpi.
La millenaria attività di estrazione e lavorazione del marmo bianco delle Alpi Apuane ha lasciato importanti testimonianze storiche ed archeologiche che spaziano dalle “tagliate di Fossacava” di epoca romana (bancate di marmo all’interno dei bacini marmiferi, lavorate a mano), alle numerose statue, fontane, icone e stemmi di particolare interesse artistico, come le immagini votive dette “maestà”, che adornano il centro storico a testimonianza dell’uso ultracentenario del prezioso materiale lapideo da parte della popolazione locale; inoltre, le caratteristiche abitazioni-botteghe con facciate di marmo con bifore e trifore marmoree che adornano Via S. Maria, il maestoso Duomo, splendido esempio di stile gotico-romanico ricco di bassorilievi a soggetti zoomorfi, la bellissima Piazza Alberica con l’imponente statua di Maria Beatrice D’Este, i palazzi storici come il Palazzo del Medico ed il Palazzo di Alberico Cybo Malaspina, ove ha sede la rinomata Accademia di Belle Arti.
Di particolare interesse, le “botteghe storiche” del centro, drogherie, farmacie, librerie, vinerie, panetterie, che hanno mantenuto in gran parte le strutture architettoniche originarie, impreziosite all’esterno da antichi portali di marmo o insegne in ferro battuto, e con all’interno arredi e strutture d’epoca ben conservati o recentemente restaurati.
Adiacente al centro cittadino sorge il Parco della Padula che ospita Villa Fabbricotti; l’edificio, fatto costruire nel 1879 su progetto di Vincenzo Micheli, architetto di origini carraresi residente a Firenze, dove dirigeva l'Accademia di Belle Arti, è posto in uno splendido parco di nove ettari alle spalle della città, in posizione dominante, e si caratterizza per la sobrietà della facciata in stile neoclassico. Lungo il percorso interno del parco, numerose opere in marmo di artisti contemporanei.
Fuori del centro storico, i paesi a monte offrono interessanti itinerari lungo i sentieri del marmo, per raggiungere le suggestive cave: Torano, storico paese dei cavatori, o Colonnata, famosa per le sue vecchie conche atte a contenere il lardo omonimo (oggi prodotto IGP), Fantiscritti e i Ponti di Vara, senza dimenticare le località di S. Lucia e Campocecina da cui si ammirano spettacolari panorami, in località Morlungo si trova la Cava dei Poeti sulle cui pareti, in occasione della Biennale di Scultura del 2002, sono state scolpite frasi di uomini illustri e famosi poeti. Nelle vicinanze si trova il Parco della Memoria, dove sono raccolte le statue del XIV Simposio Internazionale di Scultura dedicato alla Shoah.
Di grande interesse il rinnovato Museo Civico del Marmo che ospita numerosi reperti del patrimonio archeologico locale.
Chiese di Carrara
Il Duomo di S.Andrea (XI-XIV Sec.)
Sapiente composizione di stili romanico e gotico, custodisce nella parte superiore della facciata un prezioso rosone. L'architrave del portone centrale è scolpito con figure zoomorfe e scene di Abramo e Isacco sul capitello destro.
L'interno con pianta rettangolare a tre navate, e ben sei altari, conserva importanti opere di stili diversi tra le quali uno splendido crocifisso ligneo del XIII sec. di A. Puccinelli, un crocifisso seicentesco in legno dipinto di Pietro Tacca, il sarcofago di S. Ceccardo, le bellissime statue dell'Annunciazione, statue cinquecentesche di S. Maria Maddalena, S. Lucia e altri Santi, un pulpito riccamente istoriato e un preziosissimo fonte battesimale.
Il campanile alto 33 m. presenta aperture crescenti ai quattro piani e apice piramidale.
Chiesa di San Ceccardo (XVI-XVIII Sec.)
Dedicata al Patrono di Carrara, la chiesa sorge sui resti di una cappella del XVI sec., dove secondo la tradizione il Santo fu martirizzato. Sulla parete destra si trova una piccola cappella con la sorgente dovendo sempre secondo la tradizione l’acqua sgorga nel punto in cui cadde la testa del martire.
Chiesa di S. Francesco (XVII Sec.)
Fu costruita nel 1619-1623 sotto Carlo I Cybo Malaspina. Spogliata dai francesi nel 1805, venne ristrutturata all’inizio del XX secolo e riaperta al culto nel 1922.
L’interno a navata unica ospita numerosi altari di impronta barocca e rinascimentale, una bella scultura della Vergine di Bartolomeo Cassarini e il ciborio all'altare maggiore in marmo pregiato.
Carrara, luoghi di interesse artistico
Antico Castello Malaspina – Sede dell’Accademia di Belle Arti (XII-XVI Sec.)
Il Castello, è menzionato per la prima volta negli “Annales Bobiensis” del 1187 come concesso in feudo ai Marchesi Malaspina dello Spino Fiorito.
A partire dal 1215 G. Malaspina fortificò il borgo con la prima cerchia muraria a ampliò la rocca che all’epoca era un possente torrione quadrangolare affiancato da un’altra torre. Nel 1473 J. Malaspina ampliò la rocca con cortili e loggiati e nel 1519 sotto Lorenzo Cybo venne edificato un piccolo palazzo accanto al castello.
Nel 1557 Alberico I Cybo Malaspina fece costruire la seconda cerchia muraria e il castello fu trasformato in residenza signorile e unito con un elegante transetto e colonne e bifore al nuovo Palazzo del Principe. Il complesso presenta due torri a merli ghibellini, due grandi portali del 1300 con lo stemma dei Malaspina e due cortili interni del 1400.
Palazzo Pisani – Le Cariatidi (XVII-XVIII Sec.)
In Via Loris Giorgi. Il Palazzo aveva originariamente un giardino laterale in cui si tenevano rappresentazioni teatrali all’aperto; da qui provengono le Cariatidi, statue in stile barocco recanti i simboli delle quattro stagioni.
Teatro Degli Animosi – Piazza Battisti (XIX Sec.) G. Pardini
Carrara, luoghi di interesse artistico
Piazza D’Armi o Gramsci
Già a partire dal XVI sec. e dopo la metà dell’ottocento, la piazza cambia destinazione d’uso, da luogo privato di uso della pertinente corte cybea, a luogo pubblico ingentilito da statue e fontane.
Al centro della Piazza si trova la “Palla Galleggiante” opera dell’americano Kenneth Davis del 1979.
Piazza Matteotti – Il Politeama
La Piazza, sede storica della federazione anarchica, ospita il maestoso Politeama. Il Teatro fu costruito a partire dal 1888 e inaugurato nel 1892; fa parte di un blocco quadrangolare con la facciata rivolta sulla piazza. L'interno è decorato con motivi sobri ed eleganti; il soffitto presenta un affresco raffigurante un'allegoria della musica e dell'arte recitativa.
Ai due lati della piazza le sculture:
Il Cavallino (1630) Pietro Tacca (copia). L'originale si trova a Firenze nella Loggia dei Mercanti.
Il Cinghiale (1951) Arturo Dazzi (copia) L'originale si trova all’Accademia di Belle Arti.
Piazza Alberica (XVI-XVII Sec.)
Deve il suo nome ad Alberico I Cybo Malaspina che la fece costruire a ridosso delle mura della città che lui stesso aveva fatto erigere in base al secondo tracciato cittadino. Al centro della piazza il Monumento in onore di M. Beatrice D'Este di P. Fontana del 1826. Notevoli il Palazzo Del Medico edificio settecentesco di gusto barocco e il Palazzo delle Logge eretto nel cinquecento su progetto di Giorgio Vasari.
Palazzo delle Poste
Il Palazzo, progettato dall’Architetto G. Boni, è costituito da una torre ottagonale le cui facciate sono interamente rivestite in marmo. Ai lati della scalinata d'ingresso sono collocate due sculture raffiguranti "il cavatore" e "lo scultore" di S. Vatteroni (1993).
Piazza Accademia
La Piazza ospita il retro dell’Accademia delle Belle Arti, al centro della piazza il Monumento a G. Mazzini di A. Biggi (XIX Sec).